giovedì 3 giugno 2010

La terra dei faraoni - Il tempio di Sobek e Haroeris




" ... giugnemmo ad Ombos, le cui rovine fanno vedere quello che era anticamente questo luogo. Il colonnato del portico è fra i più belli che abbia veduti; i giroglifici vi sono benissimo eseguiti, e conservano ancora i loro colori ... " 



Viaggio in Egitto e in Nubia 
Giovan Battista Belzoni


La particolarità di questo tempio è che ha due entrate, due sale, due santuari, perché la parte sinistra settentrionale è dedicata al dio Falco Haoeris da Har-wer cioè Horus il maggiore, il grande e la parte destra meridionale al dio Coccodrillo Sobek, protettore delle acque, delle inondazioni e della fertilità del Nilo e della forza militare, venerato a Pa-Sebek - Terra di Sobek oggi Kom Ombo villaggio agricolo con campi di canne da zucchero e aranceti dove passava la via carovaniera per le miniere d'oro nubiane, dove il tempio fu edificato in quattro secoli dalla dinastia tolemaica nel cuore della Nuova Nubia esattamente tra il 181 a.C. e il 219 d.C. e dove venivano addestrati gli elefanti africani provenienti dall'Etiopia per fronteggiare quelli indiani durante la guerra dei Tolomei contro i Seleucidi. 
I capitelli delle colonne riproducono il fiore di loto o il giglio d'Egitto settentrionale e il papiro del delta.


Il leone con una mano dei nemici in bocca, si vedono anche le gambe i ginocchi e i piedi. 


Questa è la rappresentazione dei prigionieri dell'antico Egitto, le piccole cavità sulla loro testa indicano il colpi inferti dai sacerdoti, hanno una mano incatenata dietro la schiena, dai lineamenti, dai capelli, dal naso e dalla barba i primi due sono asiatici, il terzo africano forse nubiano. Ogni figura ha sotto di sé, non un cartiglio che era la forma esclusiva in cui scrivere il nome del faraone, infatti come si può vedere manca la base tipica del cartiglio ed è corredata da dei dentelli che al cartiglio mancano, questa piuttosto è la forma che i sacerdoti scelsero per raffigurare la fortezza dove venivano tenuti questi prigionieri e all'interno è inciso il loro luogo di provenienza. 


Partendo dall'alto a destra si vede una gamba con il piede che rappresenta la lettera "B" accanto a sinistra una bocca aperta che indica la lettera "R", sotto si ripetono le stesse lettere, il tutto per costruire la parola "Berber" ovvero "Berberi", il nome usato dagli egiziani per riferirsi agli africani.


Questa statua è romana e forse raffigura l'imperatore Traiano.


Questi sarcofaghi hanno la forma protettiva del cartiglio, contenevano dei coccodrilli imbalsamati.


Questa è la stessa scena di purificazione del faraone (in questo caso Tolomeo XII) ritratta nel tempio di Horus (già spiegata) solo che qui l'ankh e lo scettro del comando che escono dalle anfore non sono state scalpellate.


Questa è la scena dell'incoronazione in cui il faraone si trova tra le due divinità dell' alto e del basso Egitto. Rispetto al periodo più antico in questo greco-romano, il seno delle due divinità femminili viene sottolineato ed evidenziato, indice del fatto che la spiritualità lascia il posto alla materialità.


Il calendario egiziano era diviso in un anno di 360 giorni, 36 decadi di 10 giorni, 3 stagioni di 4 mesi, 30 giorni ogni mese. Queste tre leonesse sono le stagioni, partendo da destra si ha la stagione dell'inondazione, poi quella della semina e infine quella del raccolto. Accanto sulla sinistra delle leonesse c'è una colonna con dei simboli racchiusi in dei piccoli scomparti, per indicare i numeri dei giorni, nel primo che si vede dall'alto, partendo da destra c'è un disco tondo che indica la parola giorno, due segni uno sopra l'altro che hanno la forma di un ferro di cavallo, ognuno rappresenta il numero dieci, quindi due sono venti, accanto ci sono cinque piccoli rettangolini che indicano ovviamente il numero cinque, cosi qui si fa riferimento al venticinquesimo giorno, si continua per successione fino allo scompartimento che indica il numero ventinove con il doppio dieci e un disco tagliato a metà per il nove, sotto il trentesimo giorno che corrisponde a fine mese è rappresentato dalla coda di un animale che in egiziano corrisponde al suono "baha" ovvero "finito". in ultimo sotto il trentesimo giorno partendo sempre da destra ci sono tre rettangolini con sopra un simbolo che indica il termine stagione, accanto tre papiri nella terra che aspettano di essere raccolti, accanto il disco che indica il giorno con sotto un trattino concludendo quindi si fa riferimento "al primo giorno della terza stagione di raccolto".


Accanto alla colonna dei giorni sulla sinistra ci sono incisi dei simboli che indicano le feste durante i giorni dell'anno.


Nella parte sinistra è visibile l'occhio di Horus che è diventato il protettore dei medici l'uomo inginocchiato è l'imperatore Traiano.


Queste due donne rappresentano due delle quattro divinità protettrici dell'antico Egitto in basso c'è Iside con in testa il trono del marito Osiride e in alto sua sorella Nefthi sposa di Seth, la sedia sulla quale sono sedute era usata e lo è tutt'ora nelle campagne egiziane per partorire. Accanto sopra un tavolo sono descritti alcuni strumenti medici, nella prima fila in basso sono riconoscibili delle boccette, delle forbicine, una spugna e dei cucchiaini per dosare le preparazioni mediche, nella seconda fila ci sono delle pinze e una bilancia, in terza fila si notano degli uncini che venivano usati per far uscire il cervello dal naso durante la mummificazione senza rompere il cranio. Continuando verso destra si vedono una serie di rettangoli uno sopra l'altro che contengono i simboli per indicare le ricette mediche, iniziano tutte da destra con il segno della bocca aperta che oltre alla lettera "R " indica il verbo tipico delle ricette mediche "riscrivere".


Imhotep il dio della medicina rappresentato seduto.


La linea verticale che divide a metà questo quadrato divide in realtà in due il tempio, la parte sinistra da questa prospettiva appartiene a Sobek, la destra a Haroeris, nella parte indicata dalla mano si notano dei prigionieri incatenati che fanno offerte, carne, fiori e pane al dio.


La divisione del tempio avvenne sotto il controllo della dea della giustizia Maat, rappresentata in alto al centro seduta con le ali, sotto la dea sia a destra che a sinistra del rettangolino scavato ci sono un occhio e un orecchio per indicare che tutti avevano visto e sentito, erano testimoni della divisione del tempio.

© Sciarada Sciaranti

4 commenti:

  1. What a wonderful and very impressive post. Your photos are superb. I'll be that one guy got so excited when you were taking pictures, he lost his head!

    RispondiElimina
  2. Great pictures, showing some extra ordinary art work.

    RispondiElimina
  3. Sciarada Hi! Il tuo blog è fantastico! Vedo che siete stati in Egitto! C'è un meraviglioso! Cinquemila anni ci guarda. Grazie per la vostra visita. Vi saluto Bella. :) Che cosa Sciarada in italiano?

    RispondiElimina
  4. Aaaa! E 'tutto chiaro! No, io non parlo italiano, io uso un dizionario. Piacere di conoscerti. Siamo felici di imparare qualche frase in italiano, ma non so come pronunciare le parole. buuu ;-) saluti :*

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...